In città l'ambiente messo a dieta è ridotto ad arredamento urbano, la natura in "soggiorno obbligato" nei centri urbani, però continua pazientemente ad offrirci colori e profumi secondo il variegato orologio delle stagioni.
Già a fine gennaio affiora spalancando gli occhioni gialli delle mimose ricordando che la primavera presto sarà qui. A marzo rondini e rondoni lanciano strilli stropicciati dal vento che qui è di casa. A maggio il festante profumo del pitosforo e dei tiglio avvisa che è quasi estate.
C'era un tempo in cui si viveva di semplici passioni come l'amicizia, la fedeltà, la parola data, la conoscenza col vicinato, i tanti zii acquisiti dalla porta affiancon ed i saluti per chi si allontanava ma poi tornava.
Bastava poco per un sorriso, c'erano il ghiacciolo e due cucchiai di ricotta fresca con mezzo cucchiaino di polvere di caffè, una presa di zucchero o miele ed era la merenda più buona del mondo. Di conservanti non se ne sapeva nulla.
Era il tempo in cui si beveva tanta